di Salvo Barbagallo
In Italia, a quanto pare e a quanto si apprende, i Governanti non cambiano il loro stile. Come avvenne per Matteo Renzi in vista del Referendum, il premier Paolo Gentiloni sarà oggi in trasferta per conferire con Donald Trump in vista del G7 di Taormina. È una consuetudine radicata sotto l’etichetta “alleati” (in tutto?) anche quando il personaggio che oggi guida un Paese come gli Stati Uniti d’America, prima d’essere eletto non era tanto “simpatico”. Anzi. Il mutare opinione è caratteristica “normale” non solo della politica, ma soprattutto della diplomazia. Così nessuna meraviglia quando il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha annunciato che Paolo Gentiloni e Donald Trump si incontrano a Washington per iniziare a programmare temi e contenuti del G7 del 26 e 27 maggio. Nel corso del colloquio il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump “affronteranno” importanti tematiche che dovranno essere trattate nel vertice siciliano: dalla minaccia del terrorismo jihadista, alla minaccia costituita da Pyongyang, alla crisi in Siria ai molti focolai bellici che possono far scivolare il piede a qualche “potente” della Terra. In realtà troppa carne al fuoco, nel G7 di Taormina. Due giorni (che si ridurranno inevitabilmente in una manciata di ore) per discutere e trovare (?) soluzioni ai problemi che attualmente stanno sconvolgendo il mondo: un tempo fin troppo limitato, tenendo conto che a “indirizzare” le decisioni saranno in pochi, sicuramente meno dei “Sette” che si siederanno attorno al tavolo.
Come già in precedenza da noi pubblicato, il G7 a Taormina vedrà impegnati 7000 unità in forza allo Stato, di cui 4000 uomini tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza e 3000 militari appartenenti all’Esercito Italiano. Il dispiegamento dell’apparato di sicurezza sarà attivo dal 20 al 31 maggio, mentre dal 10 al 31 maggio le frontiere verranno chiuse. La sicurezza marittima sarà affidata a 550 operatori della Guardia di Finanza e alle moto d’acqua della Polizia di Stato. I primi contingenti dell’apparato di sicurezza dovrebbero essere già in loco: i controlli, anche se discreti, sono stati infatti intensificati ed è stato accresciuto il numero delle vetture della Polizia che pattugliano dalla cittadina sino a Giardini Naxos e lungo la vecchia Statale costiera. Nei prossimi giorni sono previste esercitazioni ad hoc che prevedono anche la possibilità di manifestazioni di protesta contro il G7 che, comunque, saranno bloccate lontano dalla cittadina jonica. Si sono già tenute le prime riunioni del Comitato per la sicurezza, nel corso delle quali sono state predisposte iniziative a garantire un sereno svolgimento dei lavori del summit, con difese passive (transenne, barriere new jersey, zone di rispetto e prefiltraggio, blocco della circolazione dei mezzi pesanti). Chi vorrà circolare a Taormina nel periodo del G7 dovrà esibire un badge che gli verrà fornito dalle competenti autorità. Sicurezza anche nella zona costiera sottostante Taormina: Il porto di Giardini Naxos sarà interessato, per la sua collocazione strategica, da una serie di attività connesse ai servizi di ordine e sicurezza pubblica: dal 22 al 27 maggio, il porto e la rada saranno interdetti alla navigazione, all’ormeggio ed all’ancoraggio di qualsiasi unità navale. Vietato l’accesso in mare nello specchio d’acqua immediatamente prospiciente il promontorio di Taormina, con un’estensione longitudinale pari a circa 5 miglia nautiche un’area compresa tra l’Hotel San Pietro di Letojanni a nord e lo stabilimento balneare Lido Recanati Beach a Giardini Naxos a sud. Accesso controllato, invece, per 10 miglia nautiche nella zona compresa tra l’Elihotel di Sant’Alessio Siculo a nord e il Lido del Sole lungo mare Cottone di Fiumefreddo a sud. A 23 miglia dalla costa, l’area compresa tra il Main Palace Hotel di Roccalumera a nord e il Porto di Pozzillo di Acireale a sud sarà considerata di sorveglianza e allarme Area.
A Taormina saranno presenti (salvo imprevisti) Paolo Gentiloni (Presidente del Consiglio italiano), Justin Trudeau (Primo Ministro del Canada), Angela Merkel (Cancelliera tedesca), Shinzō Abe (Primo Ministro del Giappone), Theresa May (Primo Ministro del Regno Unito), Donald Trump (Presidente degli Stati Uniti), il nuovo presidente della Francia, Donald Tusk (Presidente del Consiglio europeo) e Jean-Claude Juncker (Presidente della Commissione europea) e un seguito di 35 delegazioni estere. Prevista la presenza di oltre quattromila giornalisti.